Ambr. A 63 sup., f. 91v

Il f. 91 trasmette l’ultimo verso del i Inno di Callimaco (Inno a Zeus) e i vv. 1-32 del ii Inno (Inno ad Apollo). Il titolo di quest’ultimo, racchiuso da due semeia, scritto in rosso, con modulo maggiore, è inserito senza spaziatura dalla fine del precedente inno. Accanto al titolo compare la prima glossa, riferibile alla parola di apertura dell’Inno ad Apollo.

Nonostante l’Ambrosiano sia apografo del Mutinensis Estensis, tale glossa, di tipo sinonimico, rappresenta una riduzione di uno scolio più esteso, collocata direttamente sul lemma di riferimento. Il testo poetico è corredato da altre cinque glosse, scritte nello spazio interlineare, e da due scolî.

A differenza del modus operandi riscontrabile in altri fogli del codice che ospitano gli Inni callimachei, il copista posiziona il primo scolio non accanto alla prima linea di testo, ma in corrispondenza del lemma di riferimento (v. 15), circa a metà pagina dello spazio di scrittura. Lo scolio è scritto con iniziale in rosso ed è fornito di un segno di richiamo, collocato accanto al verso poetico, per facilitare la lettura del testo e del suo paratesto.

Questo intento non sembra, invece, sotteso alla stesura del secondo scolio (anch’esso con iniziale in rosso), il quale, scritto in continuità con il primo e senza alcun segno di richiamo, commenta il sostantivo ἐνδυτόν dell’ultima linea di testo (v. 32).

Lo specchio rigato misura mm 25 [155] 37 × 68 [65] 37.