Con la figura di Costantino Lascaris ci affacciamo ormai su una storia diversa, l’Umanesimo italiano, ed entriamo in un’altra delle ‘rinascite’ del mondo greco-bizantino, di fatto la Rinascita eponima. Intellettuali, scribi, esuli dall’Impero Romano d’Oriente che progressivamente cadeva in mano turca, si muovono per la penisola e l’Europa, con alterna fortuna, e vivificano la nuova temperie culturale: vengono istituite le prime cattedre di greco, si stampano le prime grammatiche, e di fatto la conoscenza della lingua e della letteratura greca torna a essere, pur gradatamente e in un contesto ancora molto elitario  – dopo secoli – imprescindibile patrimonio della cultura europea e occidentale.

I tre esemplari di Callimaco qui esposti furono allestiti tra il XV secolo e i primissimi anni del secolo successivo (A 63 sup.). L’epicentro geografico della produzione intellettuale in lingua greca dopo secoli è di nuovo traslato in Occidente: gli esemplari di questo periodo sono talora copie di intellettuali ad uso privato, più spesso eleganti prodotti per committenze importanti, sovrani, principi, banchieri. L’Ambr. B 98 sup. fu allestito nella prima metà del XV secolo a Costantinopoli nello scriptorium di Giorgio Crisococca; tramanda una miscellanea poetica, corredata da scolii a margine, nel caso di Callimaco collegati con segni di richiamo. La grafia del Crisococca elegante, priva di legature, probabilmente ad uso di committenti non particolarmente periti con la lingua greca, fu il modello di una delle tante mode grafiche di età umanistico-rinascimentale: tra i mecenati italiani che commissionarono esemplari al Crisococca si ricordano due tra le più celebri figure di umanisti del XV secolo, Francesco Filelfo e Giovanni Aurispa, probabilmente il committente del manoscritto qui esposto..

Medesima raffinatezza dell’impaginazione ostenta il ms. Ambr. S 31 sup., opera di un altro transfuga dell’Impero bizantino, Demetrio Damila, cretese, prolifico scriba al servizio del mecenatismo occidentale: gli scolii a margine sono marcati da segni di richiamo in rosso, così come in rosso sono le regolari lettere in ekthesis di ciascuno scolio e le glosse interlineari.