La famiglia h nella tradizione del testo del’Iliade e degli scolii

Per quanto concerne il testo omerico il manoscritto è rappresentante della famiglia siglata da Thomas W. Allen h, caratterizzata da una serie di peculiarità testuali che la renderebbero quasi una recensione più che una semplice declinazione della vulgata. In particolare la principale specificità di questa famiglia è la ricchissima presenza a testo di lezioni antiche. Ad oggi sono noti 16 manoscritti che coprono un arco cronologico che va dagli inizi del XIII secolo al XV secolo. Il dibattito degli studiosi sulle origini di questa famiglia, che ha visto alternarsi ipotesi varie (Allen, Leaf), può, allo stato attuale delle ricerche, trovare una verosimile risposta nelle conclusioni di Martin L. West: lo studioso inglese ritiene che quella dei mss. della famiglia h sia senza dubbio una «scholarly recension» (West 2001, 145), un testo cioè approntato da un dotto bizantino che attinse dalla scoliografia numerose lezioni antiche, aristarchee e non, e le introdusse direttamente a testo o le annotò come varianti marginali. Di questa recensione erudita si possiedono solo gli apografi, i cui copisti adottarono ora una ora l’altra delle lezioni offerte loro. Tale ricostruzione, lungi dall’essere definitiva (West stesso lamenta l’impossibilità a tutt’oggi d’identificare l’ideatore della recensione), ha il vantaggio di poter spiegare nel contempo i tratti congiuntivi e disgiuntivi all’interno di h. Da una parte, infatti, West conferma la ricostruzione di Allen, attribuendo la diversità delle lezioni antiche offerte dai vari manoscritti di h alla scelta dei copisti fra quelle marginali e quella a testo. Dall’altra, tuttavia, egli identifica alcune peculiarità largamente condivise da tutti i testimoni di h e tali perciò da doversi attribuite a un singolo ideatore, il creatore appunto della «scholarly recension», dell’archetipo di h.

Medesima situazione, se non più intricata, riguarda l’apparato scoliastico: il dovizioso apparato esegetico disposto a cornice nel manoscritto appartiene alla cosiddetta famiglia h: individuata per primo da Allen in manoscritti latori del testo omerico h, da cui essa prende il nome, ma non esclusiva di essi, questa famiglia di scolii, ad oggi attestata da una numerosa e intricata costellazione di manoscritti di età paleologa, secoli XIII-XIV, allestiti in Oriente e in Terra d’Otranto (link alla scheda del ms. L 116 sup.), ha caratteristiche peculiari: su un’ossatura costituita da cosiddetti scholia minora o D sono innestati scholia exegetica e scolii cosiddetti VMK (“Commento dei quattro”), attinti direttamente dal modello del celebre Venetus A, quindi verosimilmente direttamente dal “misterioso” commento di Apione-Erodoro (VI sec.?: vd. Mazzucchi 2012, 441-447). La redazione originaria degli scholia h, per quello che lasciano inferire i dati sinora in nostro possesso, compresi recenti studi che hanno individuato scholia h nei supporti cartacei dell’Ilias Picta (link alla relativa scheda), va collocata probabilmente nella Costantinopoli dell’XI secolo, nella stagione dell’ ἐρανίζειν promossa dall’imperatore Costantino Porfirogenito (X secolo).